top of page

Cambi di stagione (2013)

​1. Canti di nuova stagione

2. Pantera e preda

3. Carbonia

4. Giacomino dalla bella voce

5. Il brigante Piccioni

6. L'uomo e la sirena

7. L'artista consumato

8. Cartoline da Montegallo

9. Verrà la tempesta e sarà subito giorno

10. Il vecchio e il nuovo

​

​Testi: Manlio Agostini

Musiche: Manlio Agostini, Marco Pietrzela

Arrangiamenti: Marco Pietrzela

​

Illustrazioni: Marco Zaini

Progetto grafico: Tonino Ticchiarelli

Registrato, mixato e masterizzato al Piagge Studio

di Bruno Censori (Ascoli P.)

℗&© Music Force, Maggio 2013

Recensione del disco su

  • La Scena.jpg

Compra il disco su

Testi

Canti di nuova stagione



Vado, torno, cado, risorgo

vivo, devo, sorrido al cielo

tra ascese e discese scelgo te
tra sogni e bisogni sempre te.
Trovo volgare l’assenza di rose
l’abile modo di vendersi a un credo
con occhi distratti da cose.
Io voglio volare con te.

Ho fatto un po’ di pulizia nel gorgo della mente mia
la rabbia se n’è andata via e a tratti torna la poesia
tra regole di gelosia e il fascino della magia
sei qui con me.
L’estate non è mai finita, forse si era addormentata
inseguendo una pepita ho trovato la tua tana
ora sei la mia regina, la prudenza liberata
sei qui con me.

Scopro le carte che avevo nascoste
sotto una luna di brace mi accorgo
che il mare si tinge di viole
dipinge il riflesso di te.

Ho fatto un po’ di pulizia nel gorgo della mente mia
la rabbia se n’è andata via e a tratti torna la poesia
tra regole di gelosia e il fascino della magia
sei qui con me.
L’estate non è mai finita, forse si era addormentata
inseguendo una pepita ho trovato la tua tana
ora sei la mia regina, la prudenza liberata
sei qui con me.

 

Giacomino dalla bella voce



Giacomino ha un cuore duro come il sasso

non ricorda il bene o il male che negli anni ha fatto.
Non ricorda la sua città
non conosce pace né serenità.

Giacomino è un uomo che nel dubbio scappa
si riveste in fretta con i remi pronti in barca.
Questa notte si ferma qui 
mi rivela tutti i suoi limiti.

Giacomino è un uomo che se è triste canta
non gl’importa se ha una voce così roca e sfatta.
E da quando lei non c’è più
si accompagna solo a un bicchiere di rum
sfiora un bicchiere di rum
bacia il bicchiere di rum.

Giacomino è un uomo che soffriva troppo
ora ride e canta su un mantello rosso, volerà.

 

Il brigante Piccioni



L'Italia è quasi fatta, il destino è scritto

l’esercito dei Mille sta onorando il trono.
Dimmi chi l’ha detto che uno stato è giusto
tu dimmi chi l’ha detto che uno stato è buono.
Rosso di disprezzo il brigante Piccioni
sfida il suo coraggio e cavalca il tuono.
Cavalca il tuono !

Le guerre coi Borboni sono già finite
ma il Regno Pontificio non accetta l’oro.
Tra i monti del Piceno e le regioni amiche
Pinelli e i suoi soldati van bruciando il suolo.
Rosso di disprezzo il brigante Piccioni
sfida il suo coraggio e cavalca il tuono.
Cavalca il tuono !

Abile, robusto e di profonda fede
Giovanni è bene incline alla magia del fuoco
avido di sangue, sempre stretto al suo fucile
grida ai Piemontesi che è finito il gioco.
Rosso di disprezzo il brigante Piccioni
sfida il suo coraggio e cavalca il tuono.
Cavalca il tuono !

Giovanni è la speranza che disegna il sole
è l’abile rivolta alle bugie dell’uomo.
Steso dentro l’albero che ha il suo nome
vive nella gente che ne ascolta il suono.
Rosso di disprezzo il brigante Piccioni
sfida il suo coraggio e cavalca il tuono.
Cavalca il tuono !

 

L'artista consumato



​Sono qui seduto sui gradini di una chiesa

sembra inutile predire il futuro
o il traguardo quando arriverà
ma io sono carico di sogni e ingegno a iosa
così sorrido al giorno e ai piaceri che mi dà.

Si ma…guardandomi mi accorgo
che sono sempre un ottimista cronico.
Non ho nemmeno una giacca pulita
e le scarpe, quanti buchi nelle scarpe
a volte sono tana di instancabili formiche.
Sono senza dubbio un vagabondo
ma ho tante stelle tra i capelli.
E poi mi sento bello come un dio.
E’ ora di mettersi il cappello
prima o poi l’estate verrà
ma non adesso, ora c’è l’inverno
questo freddo inverno qua.

Ho perciò deciso di inseguire il mio mestiere
darò al mondo pratico il mio stile, l’arte e la creatività
sarò il padrone di me stesso e della pioggia sottile
di chi mi ascolta un poco e di chi non lo farà.

Adesso ho solo voglia di spogliarmi
restare nudo, in dolce abbraccio con la terra.
Anche Lucio ballava scalzo
che bello che era il suo sorriso
così intrepido, scaltro, così vivo.
E’ tempo di finirla coi soliti discorsi
sull’arte e sul valore del suo senso.
Arte è ciò che sveglia un sentimento.
È arrivato il caldo, senti quanto fuoco che c’è
nel mio amore per il cosmo e per le sue anime.

Posso proprio dire che ho vissuto una gran vita
degno di essere quell’uomo che
sbarcava sulla luna senza gravità
che non ha rimpianti, anche se la fine è vicina.
Donerò quest'ultimo inchino
alla fantasia e all'informalità.

Pantera e preda



Cadesse il cielo, sarebbe solo una certezza in meno

ma quando sarai qui, sulle tue labbra assaggerò l’eternità
sotto una luna che non scivola
su seni aperti leggerò che la distanza è una follia.

Ballo, perché la vita è una milonga
è l’incantevole eleganza che poi si insinua in una gonna
in questo fuoco che si esprime in sguardi
è il caldo gioco tra pantera e preda.

E ora credo in tutta la realtà che ho visto e vedo
adesso tu sei qui, su tacchi a spillo ti trascinerò in un ballo
dove il passato non ritorna
e corpo a corpo viaggerai con i miei occhi dentro ai tuoi.

Ballo, perché la vita è una milonga
è l’incantevole eleganza che poi si insinua in una gonna
in questo fuoco che si esprime in sguardi
è il caldo gioco tra pantera e preda.

Ci fosse un siero per assopire il desiderio almeno
io forse lo berrei, perché il tuo corpo mi travolge in un mistero
nell’equilibrio che non ho
per i peccati che farei, in questo tango brucerò.

Ballo, perché la vita è una milonga
è l’incantevole eleganza che poi si insinua in una gonna
in questo fuoco che si esprime in sguardi
è il caldo gioco tra pantera e preda.

Carbonia



Solo con guerra e fame si tornerà nazione

oltre al frumento e al pane ci servirà il carbone
perché saremo l’eccezione.
Il minatore scava tra gocce di sudore
trivella, buca, trema lanciando un’esplosione
perché scintillerà il suo nome…perché:

si chiamerà Carbonia dove il lavoro è gioia
si chiamerà Carbonia e produrrà il carbon
si chiamerà Carbonia dove il lavoro è gloria
si chiamerà Carbonia e produrrà il carbon
e produrrà il carbon.

Avanti uomini, avanti anche se stanchi
avremo tutti camicie nere
avremo lampade e medaglioni per ritrovarci
saremo i topi delle miniere.
Sarà un esempio di progresso di città
sarà un successo per il regime.
Dal continente la manodopera arriverà
per lavorare e poter morire...

si chiamerà Carbonia dove il lavoro è gioia
si chiamerà Carbonia e produrrà il carbon
si chiamerà Carbonia dove il lavoro è gloria
si chiamerà Carbonia e produrrà il carbon
e produrrà il carbon…

L'uomo e la sirena



L’uomo:

Sento un rumore forte, è l’incertezza che a volte travolge.
La sirena:

Siedi e rimani calmo, vige un disegno più forte del marmo, sfioralo.

L’uomo:

Perdo coscienza di me, cerco da sempre un’altra realtà.
La sirena:

Prova a fidarti di me, anche se dormi e non senti l’oceano,

lui ci sarà.

L’uomo e la sirena:

Perché il mare raccoglie l’amore che c’è
per rubarne l’incanto e rinascere in te.

Ora il canto sta entrando già dentro di te
non curarti dei sensi o di strani perché.

La sirena: 

Dammi la mano e salta adesso, percorreremo un insolito regno.
L’uomo:   

Vedo ormai tutto chiaro, l’ombra del giorno

è già un punto lontano.

L’uomo e la sirena:

Ora il mare sta entrando già dentro di te
generando una giostra nell'onda dei “se”.

Perché il mare raccoglie l'amore che c’è

dentro il giorno che muore e proteggerlo stretto a sé.

 

Cartoline da Montegallo



Sui rami coperti di vita

i metri non contano

si lanciano nell'infinito

di questa montagna

che solo ora, di sera

trattiene un respiro.

 

Verrà la tempesta e sarà subito giorno



Quanti serpenti e pastori hanno un’aria serena
ai bordi del cielo i Re Magi consumano tè
han viaggiato per anni nel mondo, ma un’altra cometa non c’è.
Da una montagna di croci è caduta una spina
Cristo ha imparato ad alzarsi anche senza di noi
sotto bestemmie e preghiere sa che i dolori son suoi.

Troverò il mio cavallo e la forza per correre ancora
salperò su una nave pirata a dar guerra alla noia 
cercherò quel diamante fugace che chiamano gioia.
Ballerò su uno specchio di vetro e amerò la paura
volerò coi miei occhi rapaci a inseguire un’uscita
la tempesta che avevo previsto con tanta premura verrà verrà.

Osservo il talento di Ulisse ammainare una vela
è qui a ormeggiare sul porto la sua libertà
per sopravvivere ancora, durante la cena berrà.

Un giorno o l’altro chissà, mi adeguerò al sistema
una donna, la torre e l’alfiere per difendere il re.
Chiederò a orchi e giullari di portarmi la sera con sé.

Troverò il mio cavallo e la forza per correre ancora
salperò su una nave pirata a dar guerra alla noia 
cercherò quel diamante fugace che chiamano gioia.
Ballerò su uno specchio di vetro e amerò la paura
volerò coi miei occhi rapaci a inseguire un’uscita
la tempesta che avevo previsto con tanta premura verrà verrà…

Il vecchio e il nuovo



Vorrei scrivere senza riposo, da qui a domani, il vecchio e il nuovo
solo per pochi o per me stesso che conto i passi da quando nuoto.
Il risveglio quotidiano la ragione o il torto
e un disagio non più giovanile di noi, di voi, dei cani
di animali da parlamento avvocati da spavento
i notai non li sopporto.
Senza colazione ragiono male datemi zuccheri, zolle di agrumi
e una bici da circo per divertire la razza umana
per rimandare il buio di qualche metro

spalmar la Storia su un nuovo secolo.

Che razza di carogna che sono così imprudente, irriverente
irriconoscente, così selvaggio.
Figlio narcisista della mia mente che mentre piscio sopra una ruota
mi curo poco di chi sta intorno.
Perché son stronzo...son stronzo! Sei proprio stronzo...sei stronzo !
Ora brindiamo lodiamo la libertà globale
votiamo e andiamo al mare cuori di sabbia da maturare.
Sono diviso tra il vecchio e il nuovo

ma dammi un segno e sarò più buono.
Sono diviso tra il vecchio e il nuovo

tu fammi un cenno e sarò più buono…
Sarò più buono !

​

bottom of page